Dott .ssa Mirella Caruso

Psicologa - psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico.

Psicoterapia

"Charcot con  Blanche in “stato isterico”." La psicoterapia (“cura dell’anima”) è un metodo di trattamento in cui terapeuta e cliente lavorano assieme per modificare disturbi di varie entità che vanno dal semplice disadattamento alle difficoltà relazionali, fino ai disturbi più gravi e alle psicosi. Storicamente si sono sviluppate numerose teorie e pratiche psicoterapeutiche: psicoanalitico-psicodinamico, sistemico-relazionale, cognitivo - comportamentale, fenomenologico-esistenziale. E’ importante, prima di iniziare una psicoterapia, capire l’orientamento metapsicologico e tecnico del proprio terapeuta. Difatti il percorso sarà molto diverso, a seconda che si scelga di seguire un orientamento cognitivista piuttosto che psicoanalitico o altri. Uno psicologo, dopo la laurea quinquennale, sceglie un orientamento di specializzazione secondo la propria sensibilità, le aspirazioni, le proprie convinzioni morali, il suo modo di essere nel mondo. E gli orientamenti sono vari e molteplici perché diversi e molteplici sono gli individui. C’è chi ama l’arte, chi lo sport, chi entrambi. C’è chi ha un approccio più critico nei confronti della vita, chi è più pragmatico. E mischiare i vari orientamenti in un’unica teoria eclettica, sebbene auspicabile, rischia di non approfondirne i vari e a volte contorti, aspetti della personalità. Può essere difficoltoso per un soggetto che vuole scegliere una psicoterapia da seguire, orientarsi nell’ampia offerta proposta, ma la disponibilità di molti di noi presenti con le pagine personali anche in internet, serve proprio a chiarire tutti i dubbi dell’utenza.

La differenza fondamentale tra psicoterapia psicodinamica/psicoanalitica e altri approcci è il presupposto fondamentale per la psicoanalisi della presenza dell’inconscio. Con il termine “inconscio” si indicano le attività mentali che non sono presenti (o lo sono parzialmente), alla coscienza di un individuo, ma che sono alla base dell’agìre umano. Sono emozioni, idee, fantasmi, modelli comportamentali. E’ stata la grande invenzione di Sigmund Freud che, in realtà, non ha inventato l’inconscio, ma l’ha sistematizzato in una teoria. L’inventore dell’inconscio è il mondo greco, la civiltà ellenica (cfr. H. Ellemberger: La scoperta dell’inconscio- Boringhieri). L’inconscio è palpabile nella vita di tutti i giorni: l’essere umano vorrebbe una cosa, ma ne fa un’altra, anche nella “psicopatologia” quotidiana attraverso lapsus, atti di spirito, atti mancati, sbadataggini, errori, gesti incomprensibili, si manifesta l’inconscio. L’inconscio non è una struttura, né un “contenitore”, ma indica i processi psichici e un’attività che, insieme al conscio, caratterizza la vita mentale. L’inconscio si manifesta nel sogno e nelle relazioni. C’è un continuo tra inconscio/conscio/mondo esterno. Ci sono desideri, motivazioni, idee inconsce, obiettivi solo parzialmente consci. E’ stata la grande scoperta del ‘900, la quale ha influenzato l’arte e il pensiero scientifico/ filosofico e la dimostrazione di quanto l’essere umano sia un essere conflittuale, che non si appartiene totalmente, ma che può trovare la sua forza solo nella consapevolezza e nella conoscenza di sé.

Altra caratteristica importante per la psicoterapia psicoanalitica è l'attenzione posta alla relazione che si crea tra terapeuta e paziente. Se tutti gli studi più recenti pongono in risalto il valore importante della relazione analitica come fattore importante che spinge al cambiamento (a partire dagli studi di Alexander con il suo concetto di "Relazione analitica sostitutiva") è proprio la psicoanalisi che ha sottolineato fin dalle sue origini il legame che si crea tra i due protagonisti.

"Mirella Caruso"
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